Andrea Bajani - La vita non è in ordine alfabetico




Andrea Bajani - La vita non è in ordine alfabetico

Einaudi (collana L'Arcipelago Einaudi)
2014
pp. 130
€ 12,50




"Ogni tanto qualcuno, nel tempo, ti ha fatto notare questo braccialetto stinto e ormai ridotto a un filo. Tu tutte le volte hai risposto che prima o poi si sarebbe finalmente rotto. Poi di colpo, un martedì mattina, sotto la doccia, si è staccato. Senza nemmeno uno strappo. E a te, che l'hai visto precipitare, ti si sono spalancati gli occhi. E ti sei inginocchiata, sotto l'acqua, e la tua era una specie di supplica - sgomenta - che quei desideri di allora - che ormai non ricordavi più e che però ora andavano a esaudirsi dentro il buco nero dello scarico - fossero gli stessi di oggi, e non una bomba che tra poco, finita la doccia, asciugati i capelli, aperta la porta, avrebbe fatto saltare tutto in aria."



Avete presente una di quelle scatole di cioccolatini assortiti? Di quelle che solo a guardarle fanno venire un' indigestione?
Ecco, il libro di Bajani è così.
Freni la tentazione di divorare tutti i cioccolatini e ti metti lì, davanti alla scatola, quasi in adorazione, solo ogni tanto. Magari ti ritagli un momento tutto per te dopo il lavoro, o approfitti di un attimo di nervosismo o di un istante di felicità. Ti siedi sul divano, poggi la scatola sul tavolino, e sollevi il coperchio dorato. Dai un'occhiata generale e..taaac..prendi quello a forma di stella. Il tuo preferito: nocciolato. Un minuto di estasi, felicità allo stato puro. Sorridi, anzi, un po' ti vergogni ad ammetterlo, ma a volte ti viene perfino da ridere.
Poi ti dici: "Va bé, dai, un altro..che mai mi potrà fare?" Sfreghi le mani, peschi quello a forma di conchiglia, con la glassa bianca. Ed eccola lì, la delusione: il ripieno all'arancia. Nooo, proprio ora... non ci voleva. 
Ti costringi a non buttarlo via, lo mandi giù, e ti convinci che la prossima volta andrà meglio. Ci speri.
Solo una volta finita la scatola ti accorgerai che, un po', tutto quel cioccolato ti mancherà, anche se continuerai a pensare che la fatica, per confezionare molte praline, potevano anche risparmiarsela.

I cioccolatini sono i racconti di Bajani.

Trentotto storie brevi, create utilizzando le lettere dell'alfabeto.
A come Amore, B come Buio, M come Mattina, Z come Zoo.
Storie che prendono il via da una parola, e durano una pagina e poco più, ti accompagnano nel tempo di un caffè, nell'attesa di una lavatrice che termina il ciclo di lavaggio, nella pubblicità tra il primo e il secondo tempo. 
Storie che si possono leggere aprendo il libro a caso, o scorrendo le pagine in ordine, una dopo l'altra, rischiando di divorarle tutte nel giro di pochissimo tempo, senza neanche rendersene conto.
Storie che restano attaccate e storie che non lasciano la minima traccia. 
Storie che sul serio ti fanno domandare come riescano a dire tanto in così poco spazio, come riescano a smuoverti tutte quelle cose dentro, come riescano ad essere tanto profonde se usano solo pochi giri di parole. 
Ma Bajani con le parole ci sa giocare, e si vede.

Non amo particolarmente i racconti brevi, ma questi, essendo davvero corti, non mi hanno neanche dato il tempo di restare con l'amaro in bocca.
Si leggono velocemente, e ci si mette subito una pietra sopra. 
Storia finita, si passa alla successiva. 
Alcune sono davvero emozionanti: ricordo in particolare "Filo", "Mattina", "Nostalgia", "Ordigno", "Senza". Parole che così, a primo impatto, potrebbero anche non dire niente, invece poi si scopre che da quelle poche lettere può partire un mondo, che poche righe possono avere il potere di descrivere un attimo e contemporaneamente di rivoluzionare una vita.
Altri racconti lasciano il tempo che trovano: certo, si leggono, ci si dispiace quel tantino che basta per poi voltare pagina. Un po' come con il cioccolatino cattivo, appunto.

E' vero che quando il maestro, il primo giorno di scuola, insegna ai bambini l'alfabeto, in realtà gli sta consegnando un tesoro. Di quelle ventuno lettere ne potranno fare ciò che vorranno, e mescolandole, togliendole e aggiungendole, potranno creare infinite miscele. 
Pozioni di felicità, tristezza, agonia, meraviglia, scoperta... e chi più ne ha più ne metta. 
Dando libero sfogo alla fantasia potranno trovare il modo di ridere, chiedere scusa, perdonare, amare, soffrire, consolare. Ma una regola sarà sempre ben ferma: non potranno creare parole in ordine alfabetico. Non sarà possibile. La vita non è, e non sarà mai in ordine alfabetico. Ma, se vorranno, incatenando le parole potranno comunque riuscire a dar vita a mille bellissime storie.

Commenti

Post più popolari